Joe D’Amato tagged posts

The Arena

The Arena

The Romans have taught you to live like an animal!

Storia bizzarra tanto quanto l’incrocio di personaggi che l’hanno realizzato, questo film del 1974, conosciuto nella versione italiana come “La rivolta delle gladiatrici” è una specie di Peplum assolutamente fuori tempo massimo con una finale alla “Women in prison” che fa leva sulla presenza di attrici di richiamo e soprattutto sulle loro fattezze.

Margaret Markov (che durante la produzione trova l’amore della vita) la statuaria bionda protagonista di alcune ottime pellicole dell’exploitation ritrova la grande Pam Grier, con la quale aveva recitato nel “Women in prison” “Black Mama, White Mama”. Con loro Lucretia Love e Marie Louise Sinclair a completare un quartetto femminile piuttosto sexy che di ...

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Frankenstein 2000 – Ritorno dalla morte

Frankenstein 2000

Ritorno dalla morte

Come può vedere, anche se il cervello è in coma, per ragioni a noi sconosciute e per brevi periodi di tempo, riesce ancora a emettere onde alfa secondarie. Forse perché il suo cervello è ancora attivo.

Il ritorno dopo un po’ di tempo all’horror firmato in prima persona di Joe D’Amato, è uno di quelli da ricordare. Nel bene e nel male. Perché per il bene della fan base c’è Cinzia Monreale indimenticata protagonista di “Buio Omega”, di cui ci sono riferimenti in qualche scena e c’è Donald O’Brien grande presenza nel cinema di genere e a fianco di Massaccesi in “Emanuelle e gli ultimi cannibali”.

Ma non tutto va per il meglio, perché il regista romano sembra aver perso la mano per il genere e in maniera piuttosto grave e si...

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La Signora di Wall Street

La signora di

Wall Street


Forse posso fare qualcosa per tuo marito. Se tu sarai disponibile con me

Il genio colpisce ancora. Un paio di anni prima esce un film che narra degli eccessi e del rampantismo dell’epoca. Un film che vince un “Oscar” con Oliver Stone alla regia e Micheal Douglas come protagonista. E il genio, dicevamo, che fa? Ne crea una versione erotica, estremamente low budget con protagonista femminile. Lei, che usa la sua femminilità per scalare il mondo di Wall Street, è l’attrice e modella Tara Buckman, interprete di diverse serie TV, di vari B Movies e che con Joe D’Amato, il genio di cui parliamo, aveva già lavorato in “Blue Angel Cafè”.

Joe D’Amato, il nostro amatissimo Joe, è però lontano dai tempi migliori e se l’idea è stuzzicante e furbacchio...

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Emanuelle e Françoise (Le sorelline)

Emanuelle e Françoise

(Le sorelline)


Deriso e calpestato Carlo, come tu hai deriso e calpestato la povera Françoise

Che racconterà mai un film che si intitola “Emanuelle e Françoise (Le sorelline)”? Con un rimando a Emmanuelle e alla serie con una “m” sola e con quel mattacchione di Joe D’Amato alla regia? È dunque lecito aspettarsi che le due sorelline facciano qualcosa di erotico in qualche località asiatica, finendo in un casino di droga, sesso e trafficking. Invece, il titolo è la cosa peggiore di un film sorprendente e spietato che merita di essere citato tra i migliori film del nostro amato Aristide Massaccesi. Ah, Bruno Mattei disse che c’era anche lui dietro la macchina da presa, poi non accreditato.

Joe D’Amato che si occupa anche della fotografia, real...

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Lussuria

Lussuria


Bisognerebbe pensarci bene prima di mettere al mondo dei figli. Specialmente se sono i genitori ad avere bisogno di essere guidati. Spesso sono proprio i genitori che nonostante il passare degli anni non riescono mai a crescere

Alessio si trincera in un mutismo rigoroso. E il padre non sa perché. Chiede a importanti dottori che però dicono soltanto che guarirà.
Ma non sarà che il giovane è un po’ confuso perché papà va nei bordelli, fa sesso con la cognata, si è risposato con una che faceva la prostituta la quale se la spassa con l’autista e con la cognata del marito?
Può essere no? Comunque alla fine ci pensa la zia Marta. E se pensate che questo sia un film della commedia erotica anni settanta, il cui titolo poteva essere tranquillamente “Grazie zia Marta”, v...

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Voglia di guardare

Voglia di guardare

-È davvero stupenda…però non approfittartene troppo, anche se hai carta bianca naturalmente.
-Siamo già d’accordo e io sto ai patti.

La voglia di guardare passa purtroppo in fretta. Sebastiano Somma crede di essere in un fotoromanzo e sembra un manichino (non che oggi sia migliorato). Marino Masè probabilmente deve sbarcare il lunario e lavora senza crederci troppo. Jenny Tamburi ci prova ma è fuori ruolo e doveva interpretare il personaggio di Lilli Carati, anche lei pertanto fuori ruolo.

Riassumendo: Joe D’Amato dirige, scrive, (con Donatella Donati) il terzo film alla Tinto Brass, che però è uno stucchevole polpettone a tinte rosa/drammatiche/soft core e le cui musiche composte da Guido Anelli e Stefano Mainetti non fanno che peggiorare il tutto...

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Il Piacere

Il Piacere

Forse in lei vivevano due anime, da una parte la famiglia e dall’altra l’amore. Senza vergogna né pudore. L’amore vero.

La borghesia decadente, l’Italia fascista, il sesso e Venezia sparate subito sul pubblico nei primi minuti senza filtri sono un’ottima presentazione per questo film del 1985 di Joe D’Amato. E ci vogliono pochi secondi per capire che il nostro è di nuovo sulle tracce di Tinto Brass. E ci vuole sempre poco per capire che questa volta il risultato è meno ampolloso (usiamo questa parola pesante per rendere il concetto) e ambizioso de “L’Alcova”.

Pensa meno e agisce tanto D’Amato e si può dire che sia un ottimo incontro tra lui e Brass.
Poi certo la scopiazzatura stilistica è palese e c’è pure qualche richiamo, più tecnologico, a “La Chiave...

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Biancaneve e i sette nani

Biancaneve e

i sette nani

Siete tutti così gentili, io non so se potrò mai sdebitarmi con voi…davvero
Sì…sì…certo che potrai…sì…sì…altroché

Ritrovare questo film è come ritrovare un vecchio amico in splendida forma, anzi, meglio di come lo ricordavi. È il 1995 e Franco Lo Cascio firmandosi Luca Damiano realizza questo film che arriva qualche tempo dopo, tagliato e oscurato, sulle TV regionali. Purtroppo. Il resto della storia la conoscete, arriva internet, si scarica, nascono siti che parlano di queste “meravigliose” perle.

Eccolo dunque, lungo e tutto intero nel suo splendore. “Biancaneve e i sette nani” noto informalmente anche come “Biancaneve sotto i nani” è un lavoro geniale e divertente, tra i migliori esempi di hard degli anni novanta...

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L’alcova

L’alcova

Allora selvaggio? Non hai mai visto una donna nuda? Ehi colonizzatore dell’impero! Imparate a lavarvi!

Il trio Lilli Carati, Annie Belle e Laura Gemser, fa passare in secondo piano qualsiasi difetto, o ingenuità di questo film. E potete immaginare il perché.
Le tre sono agli ordini di Joe D’Amato, che per più che probabili fini commerciali, cerca la via dell’erotismo d’autore alla Tinto Brass, nella scia dal grande successo de “La Chiave” uscito un paio di anni prima. Il nostro eroe non avrebbe bisogno di scopiazzare altri stili, perché di erotismo (e porno) ne sa parecchio e naturalmente si vede. Si vede soprattutto nelle scene erotiche tra le tre protagoniste, momenti suggestivi che, scusate la franchezza, ci fanno esclamare un grande “Wow!”.

Togliendo l’a...

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Le notti porno notti nel mondo 2

Le notti porno

nel mondo 2

Non essere teso…rilassati un po’…così…

Mistero, confusione e noia convergono in questo film in rigoroso ordine. Mistero sulla produzione di una pellicola che dovrebbe essere il sequel di “Le notti porno del mondo” o l’approfondimento più hot. Confusione perché la ricerca storica ha evidenziato che i due film sono contemporanei e utilizzano buona parte delle stesse scene puntando tutto sulla protagonista. E noia. Perché “Le notti porno notti nel mondo 2” (meglio conosciuto come “Emanuelle e le notti porno nel mondo 2”) è la versione manipolata da D’Amato di “Notti porno nel mondo” e conserva le stesse caratteristiche.

Un mondo movie, sempre fuori tempo massimo, che ci racconta le morbose notti del mondo, tra lotta nel fango, zoofilia, me...

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