Sci-fi tagged posts

Horror of the Blood Monsters

Horror of the

blood monsters

You’ll scream yourself into a state of shock!

Come si fa a parlare con un’aliena Tagoni? Molto semplice, si mettono un aggeggio nel cranio, tagliando dietro l’orecchio e cambiando così le sue onde cerebrali. Operazione da fare tranquillamente all’aperto e in pochi secondi, eh.
Al Adamson è uno dei motivi dell’esistenza di questo blog e il geniale regista americano ogni volta regala grandi soddisfazioni. Qui, però, tocchiamo punte memorabili, sia dal punto di vista della storia che da quella della produzione.
“Horror of the blood Monsters” si apre con dei vampiri urbani che fanno incetta di vittime...

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Queen of Blood

Queen of Blood

HIDEOUS BEYOND BELIEF… with an INHUMAN CRAVING

“Maestro, c’è vita nell’universo?”. “Mah, giusto un po’ il sabato sera”, diceva Maestro Guzzanti nei panni di Quelo. Ed è la stessa domanda che si fanno i terrestri in questo film del 1966, secondo cui, nel 1990 abbiamo già conquistato da venti anni la luna, possiamo andare e tornare come ci piace e velocemente, ma, con grande delusione non c’è nulla da fare lassù e nessuno con cui parlare. Però, un giorno arriva un messaggio dallo spazio profondo, gli alieni ci vogliono conoscere, vogliono venire sulla Terra.
Solo che gli si rompe l’astronave all’uscita Marte. E noi, per venirgli incontro, tipo l’ACI, ce ne andiamo sulla Luna, pronti poi per il pianeta Rosso.

Incipit interessantissimo per uno sci-fi low budg...

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Mothra

Mothra

Mothra, she’ll rescue us, and return us to our island!

Il 1961 è l’anno in cui la falena spicca il volo, portando con sé disastri, poesia e messaggi di trattare bene il pianeta e gli altri che a distanza di quasi sessant’anni sono purtroppo più che mai attuali.
Mothra è un kaiju (insomma, un mostro) della leggendaria casa di produzione Toho, cioè quella di Godzilla e infiniti suoi compagni di merende che ci hanno allietato in tutti questi anni.
Il tutto nasce da Takehiko Fukunaga, Shinichiro Nakamura e Yoshie Hotta, autori della Toho, che scrivono il racconto “The Luminous Fairies and Mothra”, poi serializzato e che è la base per la Toho, che nel 1961 voleva ingrandire il parco mostri, per creare una versione cinematografica.

La casa di produzione affida la sceneggi...

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Occhi dalle stelle

Occhi dalle stelle

Sia pure in luoghi, momenti, circostanze e paesi diversi, parte degli avvenimenti narrati in questo film, sono veramente accaduti

Anno particolarmente fantascientifico, il 1978, per Mario Gariazzo. Oltre a sfornare una grande perla trash come “Incontri molto ravvicinati…del quarto tipo”, Garriazzo, gira anche “Occhi dalle stelle”. E se uno ha visto il primo e non il secondo forse si aspetta lo stesso tema, vagamente sci-fi e molto porcelloso.
Invece, “Occhi dalle stelle” è radicalmente l’opposto, segue il tema alieni con serietà, sviluppando una tesi complottista che oggi sarebbe il manifesto di diversi gruppi, complottisti sui vari social.

“Occhi dalle stelle”, pur seguendo la scia del noto film di Spielberg, per i primi 10’ fa sognare lo spett...

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The Mole People

The Mole People

Here is terror to shatter your nerves!

Era da un bel po’ di tempo che non ci avventuravamo nel mondo degli sci-fi anni cinquanta, che tra l’altro è uno dei generi che ha dato lo spunto per questo sito. Beh, quel mondo ci è mancato parecchio e guardando questo “The Mole People” ne capiamo il motivo.
“The Mole People” cioè il popolo talpa è un film del 1956 della “Universal” diretto da un giovane Virgil Vogel e con John Agar, esperto attore e marito di Shirley Temple come protagonista. Un film che abbraccia la mitologia e l’horror, ma che in una casa di produzione così famosa rappresenta un titolo un po’ deludente.

Abbiamo a che fare con i discendenti del Re sumero Sharu che si sarebbe rifugiato su una montagna, salvando il suo popolo dal diluvio...

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Alien degli abissi

Alien degli abissi

-Non stai difendendo una postazione in Vietnam
-Lascia perdere il fottuto Vietnam e sta a sentire: ho giurato che avrei fermato quei maledetti verdi e lo faro!

Inutile sprecare parole sulle fonti di ispirazione di questo film. D’altronde il titolo “Alien degli Abissi” spiega molto, se non tutto. Non spiega però che il buon Antonio Margheriti ha perso parecchio smalto e che Tito Carpi, che scrive la sceneggiatura, non è da meno. Anzi, il problema principale è proprio la sceneggiatura.

E eccoci dunque in un fanta-horror noiosissimo divisibile in due parti. La prima fanta-ecologista e la seconda avventurosa e horror...

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The Last Sharknado: It’s About Time

The Last Sharknado:

It’s About Time

History’s biggest disaster comes to an end
Non c’è tempo da perdere nel mondo trash di “Sharknado”. Finiti i titoli di testa, ci sparano subito tre citazioni: “Jurassic Park” “Guerre Stellari” e soprattutto “Ritorno al Futuro” che sarà la colonna vertebrale di tutto il film.
Il nostro immancabile eroe Ian Ziering si lancia a ottantotto miglia orarie in improbabili scene d’azione, sbeffeggiando dinosauri e portando una borsa con la testa (del robot) dell’amata April.
Questo è l’inizio dell’ultimo capitolo di una delle saghe più assurde che il cinema ricordi, arrivata alla meritata fama per puro caso.
L’ultimo capitolo è una specie di ritrovo di vecchi personaggi ritornati in vita grazie ai soliti sceneggiatori scriteria...
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The World’s End

The World’s End

At this point your planet is the least civilized in the entire galaxy.
What did he say?
He said we are a bunch of fuck ups.
Hey it is our basic human right to be fuck ups. This civilization was founded on fuck ups and you know what? That makes me proud!

Il maschio adulto sotto, sotto, resta sempre un bimbominkia e il cinema lo ricorda spesso. Tra i cantori di tanta coglionaggine un posto d’onore se lo merita Edgar Wright che quando mette mano all’argomento lo fa sempre in maniera esilarante. Qui con i fidi Simon Pegg e Nick Frost ai quali si aggiungono tra i tanti Martin Freeman, David Bradley Michael Smiley, Paddy Considine, Eddie Marsan e pure Pierce Brosnan, chiude ottimamente la trilogia del cornetto (“Shaun of the dead”, “Hot Fuzz”).
Maschi che non vog...

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Andromina: The pleasure Planet

Andromina:

The pleasure Planet

Men are a disease. They infect us, distract us and generally lower the standard of living.
Tre astronauti sono abituali frequentatori di Andromina, un pianeta famoso per essere un “pleasure planet” in cui c’è un noto strip club, delle galassie.
Purtroppo lo strip club è a rischio chiusura, causa mancanza di ballerine. E i tre, Omar, Cody e Jeeter decidono di partire alla ricerca di nuove ballerine. Finiscono su un altro pianeta dal nome “interessante” cioè, il pianeta Eros. Lì però le loro strade e i loro destini si dividono. Chi viene imprigionato, chi venerato e chi usato come macchina da riproduzione.

La “Surrender Cinema”, che sembra abbia chiuso da pochissimo, è stata una delle case di produzione che come “mission” aveva quella ...

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The Sexplorer

The Sexplorer


She is the interstellar traveller of love!

Gli alieni o per meglio dire le aliene che vengono qua per studiarci, normalmente atterranno in qualche posto soleggiato o quantomeno negli Stati Uniti.
Quindi una venusiana che ci appare già nuda dopo i primi minuti e che finisce a Soho ha già tutta la nostra simpatia. Poi senza complimenti comincia a girare senza vestiti, iniziando da una palestra dove tutti fanno attività nudi, si massaggiano nudi e s’intuisce che facciano anche altro.

La venusiana che si chiama semplicemente Explorer è interpretata da Monika Ringwald tedesca di nascita e famosa modella erotica e attrice della sexploitation inglese, che conquista subito tutta la nostra attenzione e stima...

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