Sci-fi tagged posts

Alien 2 sulla Terra

Alien 2 sulla Terra


-Va bene l’abbiamo capito, le hai regalato una bella pietra, c’è bisogno di farla tanto lunga?
-Bart è uno scrittore, trova una pietra e ci scrive sopra un romanzo

L’enorme mostro cattivo contro il piccolo, povero ma ingegnoso essere umano. E non parliamo della trama di “Alien 2 sulla Terra”, ma della storia stessa di questa pellicola, che alla fine è più interessante del film. Protagonista è Ciro Ippolito che qui si fa chiamare Sam Crowell e che come sappiamo al cinema dona perle di rara bruttezza. Un grande dei b movies che un giorno si prende una pausa mentre sta montando un film di Mario Merola. In questa pausa va al cinema a vedere “Alien” di Ridley Scott e per strada nota il manifesto di “Zombi 2” di Lucio Fulci. Sbam. Idea. Genio...

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Sex Files: Alien Erotica II

Sex Files:

Alien Erotica II


Il fungo alieno che accende le voglie di chiunque, questa volta cade da un razzo spaziale di ritorno da una missione. Finisce però, tristemente in un cassonetto dell’immondizia fuori da un ristorante.

A dargli un senso e a darci una storia ci pensa Pepe che dovrebbe essere un cameriere scacciafiga ma che per esigenze di copione è il solito energumeno palestrato. In ogni caso è lui che apre il cassonetto, è lui che viene spruzzato dalle spore del fungo ed è lui, il primo, che fa cadere ai suoi piedi ogni donna.

La storia è dunque servita. Le spore del fungo iniziano a girare luoghi e letti accendendo la libidine di chiunque...

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Housewife from Another World

Housewife from

Another World

-There is one more sensation you must takes experience before we leave this world and return to a natural form
-What is it?
-Sex with a Man!


Fred Olen Ray ci stupisce. Nel titolo. Invece che dal classico “Outer Space”, fa arrivare un carico di tette, da un vago “Another World”. Ma a parte questo dettaglio, il regista americano continua con orgoglio la sua strada, dandoci come sempre in pasto il suo estremo soft-core.

I film di Olen Ray, per certi versi sono una certezza, perché sai già quello che stai per vedere. Un’accozzaglia di scene soft-core spinte fino al limite consentito, etero e lesbo, appoggiate su una trama lieve ma in un certo senso presente...

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Lo chiamavano Jeeg Robot

Lo chiamavano

Jeeg Robot

-Io solo una cosa voglio sape’, solo una: ma tu chi cazzo sei?! Perché c’hai ‘sta forza?
-Ma che ne so…
-T’ha mozzicato un ragno? Un pipistrello? Sei cascato da n’artro pianeta?

E anche noi abbiamo il nostro supereroe. O meglio c’avemo er nostro supereroe. Ed è Gabriele Mainetti. Regista, attore, musicista e produttore, soprattutto quest’ultima cosa. Perché a forza di porte sbattute in faccia e dopo aver costatato d’avere il naso piatto decide di prodursi da solo, con l’appoggio di “Rai Cinema”, il suo primo lungometraggio.
“Un film così non funziona”, gli dicono. “Un film così ha incassato sorprendentemente tantissimo”, speriamo abbia poi detto ai produttori che l’hanno rifiutato e che ora stanno ‘a rosicà.
E così fu che “Lo Chia...

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The Colossus of New York

The Colossus

of New York


Towering above the skyline, an indestructible creature whose eyes rain death and destruction!

Cervelli trapiantati, cervelli parlanti, cervelli che si scervellano per distruggere i nemici e/o il mondo. Una quantità infinita di opere sul tema, di storie su questo ancora misterioso e affascinante organo. Il mondo del cinema non poteva di certo perdere l’occasione proponendo il soggetto in una miriade di film a volte interessanti e a volte discutibili.

Nel pieno dello sci-fi agli anni cinquanta, si cimenta anche Eugène Lourié quello di “The Beast from 20,000 Fathoms”, che propone di base la storia di Frankenstein attualizzata e mischiata alla robotica. “The Colossus of New York” non s’ispira solo al romanzo della Shelley (dal quale copia personaggi e...

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Zeta One

Zeta One


It’s Sexcitement in Time and Space

Probabilmente uno degli incipit più lunghi della storia del cinema. Oltre venti minuti nei quali un uomo e una donna si corteggiano, si provocano, giocano a strip poker, giocano nuovamente a strip poker e poi finalmente finiscono a letto.

Viene voglia di premere stop, venti minuti sono tanti, ma “Zeta One” conosciuto anche con il titolo di “The Love Factor” dovrebbe essere uno “sci-fi” e allora aspettiamo gli alieni e allora guardiamo con morboso interesse la danese Yutte Stensgaard e il mobilio modernista con tanto di sedia a uovo della casa nella quale i due stanno giocando.

Finalmente dopo essere andati a letto, l’agente segreto James Word (strano nome per un agente segreto inglese…) le racconta le sue grandi avventure e nello sp...

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Star Wars XXX: A Porn Parody

Star Wars XXX:

A Porn Parody



-I’ve been waiting for you Obi-Wan. We meet again.
-I think you might have mistaken me for someone else.
-The circle is now complete. When I left you I was but the learner. Now I am the master.
-Is this really necessary? I was just looking for the bathroom. At my age it becomes a matter of urgency.

Darth Vader è un uomo di colore superdotato. Obi Wan Kenobi convince con la forza del pensiero un’Ewok a spogliarsi. Chewbecca se la spassa con due Stormtrooper. Han Solo e Luke Skywalker alla fine si divertono con la principessa Leila. E in mezzo a queste e altre scene hard c’è una buona parodia di Star Wars e soprattutto una produzione perfetta, tra le più ricche del genere.

Dietro a questo film porno c’è, con grande orgoglio nazionalista, un italiano. A...

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Scontri stellari oltre la terza dimensione

Scontri stellari

oltre la

terza dimensione



Ho un asso nella manica: posso fermare il tempo!

Gli Stati Uniti chiamano e l’Italia prontamente risponde. Una risposta non richiesta che non rinverdisce il duello USA-URSS tra “2001 Odissea Nello Spazio” e “Solaris”. Lewis Coates cioè Luigi Cozzi, preso dalla febbre di “Star Wars” si butta nella scia, dimenticandosi però che per fare un buon “sci-fi” servono molti soldi o un grande artista degli effetti speciali. Cozzi, però non ha né uno né l’altro e il suo tentativo genera quello che è un grandissimo “scult”.

Il dubbio che anche lui si fosse reso conto dell’inadeguatezza della sua pellicola emerge qua e là ma contrasta con l’onesto tentativo di creare fondali raffiguranti pianeti, con imbarazzanti luci colora...

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Galaxina

Galaxina



She’s too good to be true…and too real to be otherwise

“Galaxina” è uno di quei film che solo a nominarli aprono un grande immaginario. A parte il bellissimo titolo è una pellicola famosa per la sua protagonista, la Playmate Dorothy Stratten. Non una qualsiasi, ma proprio la “Playmate” dell’anno 1980, un’icona del suo tempo, una sfavillante stella spenta ingiustamente e dannatamente troppo presto, proprio nell’anno della sua consacrazione. Cioè questo, il 1980.
William Sachs, regista, produttore e sceneggiatore di vari generi ha appena finito di girare la commedia “Van Nuys Blvd” e la “Crown International Pictures” gli chiede di rimettersi al lavoro. L’idea del presidente della casa cinematografica è di fare una commedia western...

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Lolita from Interstellar Space

Lolita from

Interstellar Space



Basta cambiare il blockbuster di riferimento e il gioco è fatto. Il direct to video è un mondo semplice, con poche pretese. “Interstellar” di Christopher Nolan diventa nel giro di pochissimo tempo il titolo di un film soft-core sugli alieni che si prende anche la briga di usare il nome Lolita.

A voi decidere se dietro a “Lolita from Interstellar Space” ci sia oltre al già citato sci-fi, pure una citazione di Kubrick (o di Nabokov) che vada a intersecarsi con il parallelismo che alcuni critici hanno fatto tra il film di Nolan e “2001: Odissea nello spazio”.
Lolita from Interstellar Space Beh…fate voi. Noi abbiamo visto solo una grande quantità di tette, scene soft-core, poca trama, poca recitazione. Insomma tutto quello che un buon film di questo genere deve avere.
C’è q...

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