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Divine Emanuelle: Love Cult

Divine Emanuelle:

Love Cult

Give your soul to everlasting love

Christian Anders è un cantante, autore e regista austriaco, noto negli anni settanta e ottanta. Antonio Schinzel, questo il suo vero nome, a parte scrivere libri su teorie cospirative piuttosto dubbie ha di certo un buon fiuto per le cose che possono piacere al pubblico.
In questo caso si piazza dietro alla macchina presa, alla sceneggiatura, ed è il protagonista e autore delle musiche (ovviamente) di un film che raggiunge punte trash di altissimo livello. Un film che si può riassumere semplicemente con un: qui scopano.
Non contento di ficcare scene soft-core e tette ovunque, Anders ha ai suoi ordini nientemeno che Laura Gemser e Gabriele Tinti, con la sempre bellissima Laura che sfrutta il nome del suo personaggio più...
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Journey Among Women

Journey Among

Women

Nine women convicts escape from a prison hell-hole and dare to create a savage world free of man

Bisogna ammettere i propri limiti. E quindi ammetto, che non ho capito che cosa ho visto. Sì, la storia mi è chiara, il messaggio un po’ meno. Questo è un rape revenge? (no, non credo), un women in prison? (ci siamo quasi), un sexploitation? (più o meno), oppure semplicemente un ozploitation femminista? (sì, direi di sì).
Un’altra cosa che non ho capito è come questo film abbia suscitato critiche per le scene di violenza e nudità, con le prime che non vanno oltre al lasciar pensare al senso di violenza e le seconde che sono nello stile dei film nudisti dei tempi che furono.

In ogni caso “Journey among women” ha ottenuto l’ingresso nella lista dei film ...

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Pinocchio

Pinocchio


It’s not his nose that grows!

Di sicuro mio nonno non ha mai visto questo film. E sono contento per lui, grande ammiratore di Collodi, grande oppositore di certe situazioni “libertine”, che si è perso questa versione della famosa storia, nota anche come “The Erotic Adventures of Pinocchio”, che come minimo lo avrebbe fatto morire prima del tempo.

Io, devo dire, di tutt’altro pensiero rispetto al suo, ammiro e penso che questo poverissimo b movie non sia affatto male. Ad esempio, la fatina (niente meno che Dyanne Thorne, non ancora diventata la più famosa warden della storia) mostra le tette nei primi minuti. Geppetta (Monica Gayle) crea da un ceppo di legno il famoso burattino, per usarlo come attrezzo di divertimento...

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Emanuelle e Françoise (Le sorelline)

Emanuelle e Françoise

(Le sorelline)


Deriso e calpestato Carlo, come tu hai deriso e calpestato la povera Françoise

Che racconterà mai un film che si intitola “Emanuelle e Françoise (Le sorelline)”? Con un rimando a Emmanuelle e alla serie con una “m” sola e con quel mattacchione di Joe D’Amato alla regia? È dunque lecito aspettarsi che le due sorelline facciano qualcosa di erotico in qualche località asiatica, finendo in un casino di droga, sesso e trafficking. Invece, il titolo è la cosa peggiore di un film sorprendente e spietato che merita di essere citato tra i migliori film del nostro amato Aristide Massaccesi. Ah, Bruno Mattei disse che c’era anche lui dietro la macchina da presa, poi non accreditato.

Joe D’Amato che si occupa anche della fotografia, real...

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Valentina

Valentina

Le emozioni risvegliano i sensi sopiti…non lo sai?

Precisiamo che chi scrive su questo sito è sempre stato anti-berlusconiano ma al Caimano va riconosciuta una certa vision nel mondo della comunicazione (ok, aiutato da vari amici…). Oh, non parliamo del fatto che aveva intuito le potenzialità della TV commerciale, o almeno, non siamo a così alti livelli perché noi ci riferiamo al fatto che aveva capito che più tette ed erotismo metti, più successo hai.

Gli esempi sono tanti e ancora oggi Mediaset la butta spesso su questo punto tra Veline e trasmissioni ammiccanti. Fra i tanti non possiamo però dimenticare la serie “Valentina”, composta da una stagione sola di tredici episodi di venticinque minuti circa. L’idea è geniale...

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Teen Lust

Teen Lust


Almost Over! Last chance for Loud Music, Soft Kisses, Hot Nights & Cold Beer!

Quelle belle cittadine americane, piene di famiglie sorridenti che contribuiscono alla pace e alla società. Quelle belle famiglie americane sorridenti e perfette. Tutta questa perfezione sembra essere parodiata da “Teen Lust”, un sexploitation, che ha come unico pregio proprio il fatto di prendere in giro questi capisaldi. Almeno, così ci sembra di capire ed è lì che ci pare che volesse finire.

Ci sembra? Ci pare? Beh sì, perché tutte queste velleità sono ben nascoste dai tanti nudi e del sesso che imperversa in questa pellicola a discapito di una almeno decorosa trama. Un film uscito in una variante infinita di nomi come “High School Teasers”, “Police Academy Girls” nel logico tentativo di...

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The Dirty Mind of Young Sally

The Dirty Mind

of Young Sally

She’s radio’s answer to Fanny Hill – turn her on and she’ll turn you on! Her throat will really get you up… in the morning!

Sally scappa dalla polizia sfrecciando su un van nella provincia americana. Sally è un’eroina perché è la DJ di una trasmissione radiofonica, pirata che dispensa consigli sessuali che vengono messi in atto dagli ascoltatori. Tutto questo non piace alle forze dell’ordine che cercano di acciuffarla. Inutilmente. Tra un discorso e l’altro assistiamo a varie scene di sesso che coinvolgono anche la nostra Sally. Tutti si divertono, eccetto la polizia.

Bethel Buckalew invece è in uno di quei rari momenti in cui si smarca dai suoi hillbilly e possiamo dire anche in uno di quei momenti rari in cui cerca di raccontare una storia, che ...

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Rape Zombie: Lust of the Dead 3

Rape Zombie:

Lust of the Dead 3


What do women know about love? Re-educate men!? Give me a break, women! We won’t let women control men’s concept of love or sex drive!

Dove eravamo rimasti? Ah sì, due donne che si strizzavano le tette, mentre zombie arrapati cercavano di violentarne il più possibile e gli ultimi maschi sani rimasti si godevano la scena. E dove siamo adesso? sempre nello stesso posto, sempre con gli stessi problemi, perché d’altronde il terzo capitolo dei rape zombie è stato girato in contemporanea col predecessore con il quale è stato anche presentato.

Ma a parte un inizio eccessivamente lungo che riassume le precedenti avventure il terzo capitolo della saga di Tomomatsu, prende pian piano, nuove e inaspettate strade evitando, almeno in parte, il rischio di annoia...

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Die Bett-Hostessen

Die Bett-Hostessen


Jung, hübsch, gierig, und ungebunden

Quando si pensa alla sexploitation degli anni settanta, ai film a sketch e a situazioni molto tirate per mostrare un po’ di carne, uno dei nomi che viene subito in mente è quello di Erwin C. Dietrich. E viene in mente soprattutto dopo la visione di questo film del 1973 che a parere nostro rappresenta uno dei momenti più fantasiosi e assurdi (cioè migliori) del regista svizzero.

Tutto parte da un titolo composto dalla parola Bett (letto) e hostessen, la cui traduzione è la perfetta trasposizione delle più fervide fantasie dell’epoca...

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Rape Zombie Lust of the Dead 2

Rape Zombie

Lust of the Dead 2


I guess people around the world are in sex a lot of more

L’uomo è debole si sa, fraternizza con l’oppressore per ottenere dei vantaggi. Questo è uno dei messaggi, che Naoyuki Tomomatsu mette in “Rape Zombie: Lust of the Dead 2” logico sequel del primo e girato in contemporanea con il terzo, con il quale è stato presentato.

Il simpatico regista giapponese non cambia comunque più di tanto, perché siamo sempre alle prese con violenze carnali, tette strizzate, slip strappati, cazzi mostruosi, scene lesbo e una certa misoginia. Rispetto al primo capitolo però ci pare di vedere un tentativo di comunicare qualche cosa di più...

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