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Rosso Sangue

Rosso Sangue

-Capisco, la mia storia può sembrare incredibile sergente ma esiste una realtà che noi non vediamo -Dice sul serio? La ringrazio per l’informazione ma purtroppo a noi interessa una realtà più concreta ed è quella di quella infermiera là con quel trapano ficcato in testa!

Un uomo enorme terrorizza gli abitanti di una villa. Ha le budella in mano e in seguito viene portato d’urgenza in ospedale. Lì dentro stupisce tutti, per la sua capacità di recupero, per la velocità con cui i suoi tessuti si rimarginano e i suoi organi si rigenerano. Non è un caso clinico incredibile, ma è Niko Tanopoulos il protagonista di questo film.

È il 1981 e Joe D’Amato con il fido George Eastman (protagonista e sceneggiatore) si butta nientemeno che nel genere slasher, con la sua ...

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Big Tits Zombie

Big Tits Zombie

Kyony? doragon:

Onsen zonbi

vs sutorippaa 5



Questa recensione è contenuta nel nostro libro “Cinquanta Sfumature di Zombie” che potete trovare su Amazon, su Il Mio Libro e in tutte le librerie on line

-Who is he?
-Some Local Resident
-Is He Human Or a Zombie
-Hard To Tell. He’s always been half-dead
-Let’s kill him just to be sure

Il mestiere duro della spogliarellista fa sì che ancora una volta un gruppo di stripper se la deve vedere brutta contro la classica invasione zombie. Questa volta però il locale è in Giappone, siamo nel 2010 e il regista è quel folle di Takao Nakano che abbiamo già apprezzato per “Sumo Vixens” e per “Sexual Parassite: Killer Pussy ”.

Così presentato e grazie anche al titolo internazionale “Big Tits Zombie”, decisamente ammiccante e banale, qu...

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Inbred

Inbred

They Came in Peace…they left in pieces


Gira e rigira i bifolchi che vivono in luoghi sperduti amano fare a pezzi i turisti o i semplici curiosi. È un leitmotiv del cinema horror/splatter che ha fatto un grande numero di vittime. Ingenui ficcanasi. Così l’inizio di “Inbred” non ci entusiasma granché, anzi, ci annoia proprio.
Passano i minuti, emergono situazioni già viste (“Two Thousand Maniacs!”, “The Texas Chainsaw Massacre”, “Deliverance”) e non ci resta che scommettere su chi dei sei individui da macellare sarà fatto a pezzi per primo. Cavolo è possibile che nel 2011 si realizzino ancora pellicole sull’argomento?
Poi scoppia la violenza e tutto cambia. Sì certo, “Inbred” resta sempre poco originale ma diventa un bell’esercizio di stile, am...

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Return to Nuke ‘Em High Volume 1

Return to Nuke’Em High Volume 1

 
Propagation is health! Propagation is health!

“Lasciate che vi porti indietro, dove tutto è iniziato” è quello che dice il narratore a inizio film. E scusateci se interrompiamo questa recensione, ma dobbiamo dire che lo facciamo anche noi, cioè ritorniamo dove tutto è iniziato. Era il 22 agosto 2008 e pubblicavamo la nostra prima recensione: “Poultrygeist Night Of Chicken Dead” della Troma, ambientato naturalmente nella capitale dei rifiuti tossici. Return to Nuke 'Em High Volume 1

Da allora su queste pagine è passato molto trash, molto sangue, molte tette, cambi tecnici e qualche assestamento che ci hanno portato con questa, alla cinquecentesima recensione. Cinquecento filmacci recensiti.E per festeggiare torniamo “dove tutto è iniziato”, nella città che ci ha d...

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Mucha Sangre

Mucha Sangre


Is he a Mutant, a Zombie or from Murcia?
Mucha sangre, mucha diversión y un poco de Paul Naschy. Il regista spagnolo Pepe De Las Heras prova a far quadrare il tutto in questa pellicola del 2002, nella quale si notano subito le ispirazioni e i suoi gusti, cioè un po’ del primo Jackson, un po’ di Tarantino, De La Iglesia che di certo non poteva mancare e per certi versi anche un noto sci-fi degli anni cinquanta. 
Il risultato più che naturale di queste commistioni è un grosso contenitore di svariate cazzate che vanno dal nucleare, passando per gli zombie  fino agli alieni e che sono legate col sangre (mucha) e messe in un frullatore...
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Shadow: Dead Riot

Shadow: Dead Riot



Uno stregone, un rito voodoo, una prigione femminile, sangue e donne poco vestite. Tantissime cose, (non manca nemmeno il colpo di scena alla “Star Wars”) che indicano la volontà di omaggiare il cinema del passato e di stupire gli spettatori, ma anche, che qui c’è una grandissima confusione.
Derek Wan da Honk Kong, alla sua prima esperienza e per ora unica esperienza in un lungometraggio, dopo aver diretto il film per la TV “A Sunset Fighter”, la serie “The War Of Gene” e soprattutto dopo tanti lavori come direttore della fotografia, riesce a creare una pellicola che spezza equamente il pubblico. O piace o fa schifo.
Un segno che indica che ci sono cose buone e cose pessime. Iniziamo da quest’ultime, sottolineando come la commistione di tanti generi,

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Entrails of a Beautiful Woman

Entrails of a Beautiful


Woman

Più piccante del wasabi, più indigesto di un pesce palla tagliato male, Kazuo “Gaira” Komizu, chiude il dittico iniziato con “Entrails Of A Virgin”, con una brusca accelerata verso l’estremo. Tutto è di più. Scene di sesso tendenti all’hard, splatter come se piovesse (sangue), bad taste senza freni, droga e alla voce violenza troviamo donne violentate e un mostro orrendo con un pene dentato enorme.

Il regista giapponese sembra che qui non si voglia porre grossi limiti e segue la linea del primo film con riferimenti al “Pinku Eiga” e scivola anche nello stesso punto, cioè in una trama che ha diversi buchi.Entrails of a Beautiful Woman
Come in “Entrails Of A Virgin” gli ultimi minuti riservano allo spettatore il meglio, che nel nostro caso è il peggio del peggio...
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Entrails Of A Virgin

Entrails Of A Virgin



There is no moral in show business

Quell’attesa nervosa, quando aspetti che capiti qualcosa. Quando vuoi che capiti qualcosa. E quando ci resti male se la svolta arriva soltanto alla fine, dopo lunghi, incessanti minuti, di chiacchiere inutili e situazioni già viste o esagerate. Ecco in tre righe spiegato questo splatter erotico giapponese del 1986, diretto da Kazuo “Gaira” Komizu
Regista e sceneggiatore giapponese prende il suo soprannome di “Gaira” da un Gargantua del film “War Of Gargantua” del 1966 e con questa pellicola inizia un dittico horror estremo, sia nei temi, che nella realizzazione.
Violenze, scene di sesso, eiaculazioni, peni enormi, sono le caratteristiche in sintesi di questi suoi due film che escono nello stretto giro di tempo.
Que...

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The Wizard Of Gore

The Wizard Of Gore



I am Montag, master of illusion! The fire of the laws of reason! A magician if you will. But then… what is a magician? A person who tears asunder your rules of logic and crumbles your world of reality so you can go home and say: “Oh what clever tricks he has. What a sly deceiver”… and go to sleep in the security of your own, real world.
Abbiamo fatto fatica a cercare di capire almeno un po’ questo film. E forse la chiave giusta è quella di non volerlo capire, di lasciarsi andare agli eventi e di restare sospesi in bilico, sul confine tra illusione e realtà e su quello tra capolavoro e film tremendo.

C’è di tutto in questo totem di Herschell Gordon Lewis, a iniziare dal fatto che rappresenta un ritorno al cinema splatter e gore, dopo una pausa con lavori per...
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Dead Sushi

Dead Sushi



I Want to slice those monsters and make sushi just once more

In fin dei conti il sushi che cosa è? Pesce crudo e riso. Se si vuole, si aggiungono un po’ di soia e un po’ di wasabi. Tutto lì, facile non vi pare? Facile quasi quanto fare un film splatter, perché basta un mostro, esseri umani fatti a pezzi e litri di sangue.
Eppure come direbbero i saggi, le cose più facili sono anche le più difficili e quindi ci vuole arte, sia per fare, ma anche per mangiare, il sushi e ci vuole arte, a scrivere e a realizzare un film splatter.

Lo “chef” che riesce decisamente bene a fare tutto ciò è Noburo Iguchi uno dei tanti alfieri di quelle che a noi sembrano follie giapponesi. Un regista d’esperienza, passato dal cinema per adulti allo splatter/gore con “The Machine ...
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