Uschi Digard tagged posts

Superchick

Superchick

She’s Much More Than You’ve Ever Had Before!
Di questo film leggerete solo critiche negative. Super…negative. Non sarò io di certo a farvi cambiare idea e a stravolgere il sentimento che la gente prova vedendo questo film, anche perché sinceramente, è davvero brutto. Però, vorrei sottolineare, l’impegno e l’arguzia degli autori e del regista Ed Forsyth che mettono insieme, hostess, film di karate, tette, con una spruzzata di crime.
Insomma, tutto quello che può stuzzicare il palato “fine” di un certo pubblico, soprattutto dell’epoca, cioè gli anni settanta.


Tutto il resto è fatto male, regia, recitazione e l’incerto tentativo di mostrare la protagonista, la “Superchick” del titolo come donna libera, moderna che fa quello che vuole...
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Dirty Pool

Dirty Pool

She always liked to take a midnight dip


Dopo tonnellate di film di tette e scene soft-core tenute insieme da una vaghissima storia, voglio cambiare approccio e metterla sul fatto che qui noto un grande genio. Fare un film che non è un film, di 61’, usando una casa, un’auto, pochi vestiti e soprattutto una piscina. Nessuna qualità artistica, nessuna capacità registica, da parte del regista e autore Ed Stevens, ma una colonna sonora decorosa (presa chissà dove). Nessun audio in presa diretta, solo voci narranti che descrivono gli avvenimenti.
E soprattutto la fortuna di avere un cast composto da Uschi Digard e Neola Graef...

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Up your alley

Up your alley

They Gonna Kill You With Laffs!
Tipo il cugino di “The Immoral Mr.Teas”, dodici anni dopo. Russ Meyer ben in testa. Tipo il Seymour di “The Little Shop of Horrors” almeno dal punto di vista nerd (e del nome).In pratica un filmetto deliziosamente demenziale, una commedia erotica, senza grandi pretese ma con nomi (e tette) importanti. C’è Haji e c’è Uschi Digard (che si struscia abbondantemente col protagonista), tanto per fare due nomi noti, ma anche Cheri Caffaro la modella “sosia” di Brigitte Bardot e Luanne Roberts e tante altre bellezze che girano spesso nude agli ordini di Art Lieberman al suo primo e unico film da regista.

Dicevamo che Seymour è il classico nerd che non ha mai avuto esperienze con una donna, nonostante i suoi sogni siano pieni di t...

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Pinocchio

Pinocchio


It’s not his nose that grows!

Di sicuro mio nonno non ha mai visto questo film. E sono contento per lui, grande ammiratore di Collodi, grande oppositore di certe situazioni “libertine”, che si è perso questa versione della famosa storia, nota anche come “The Erotic Adventures of Pinocchio”, che come minimo lo avrebbe fatto morire prima del tempo.

Io, devo dire, di tutt’altro pensiero rispetto al suo, ammiro e penso che questo poverissimo b movie non sia affatto male. Ad esempio, la fatina (niente meno che Dyanne Thorne, non ancora diventata la più famosa warden della storia) mostra le tette nei primi minuti. Geppetta (Monica Gayle) crea da un ceppo di legno il famoso burattino, per usarlo come attrezzo di divertimento...

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Cherry, Harry & Raquel!

Cherry, Harry

& Raquel!

Cherry and Raquel. Byproducts of our society, pretty toys to play with, superficial in their makeup but so necessary to our way of life

Difficile dire quale sia il film più folle del nostro Russ Meyer ma “Cherry, Harry & Raquel!” meriterebbe un posto molto in alto in questa speciale classifica.
Perché la storia non è chiara, perché ci sono continui e gustosi inserti veloci e perché tutto si svolge a grande velocità tra tette (ci mancherebbe), deserto e sangue. E soprattutto perché il nostro inizia con un messaggio a favore della libertà di pensiero, contro la censura che ha massacrato il suo “Vixen!” e lo fa alla sua maniera: con scritte in sovraimpressione su delle tette (ci mancherebbe).

Russ Meyer d’altronde è così, un folle amante delle maggi...

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Cries of Ecstasy Blows Of Death

Cries of Ecstasy

Blows Of Death

 

Colti da uno scoraggiamento mai visto, ammettiamo che verso metà film, stavamo per staccare e chiudere. Inguardabile questo post-nuke, fatto di igloo di plastica trasparenti (non male come oggetto a dire il vero), ambientato in un deserto vicino a una pipeline e costruito attorno a numerose scene di sesso e a meno numerose scene di violenza. Tremendo. Noioso. Senza una vera trama.
Un film che si apre con una scena di stupro e omicidio ai danni di due ragazze, perpetuato da due tizi su una moto da cross. Se l’inizio già la dice lunga i minuti subito dopo, i tanti minuti, non sono da meno, con la prima e lunghissima scena di sesso soft-core. E così via.
Sesso, violenza, deserto e un’aria irrespirabile, sembrano le cose che rimangono della terra dopo l’...

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Below The Belt

Below The Belt



A Penetrating Look Into the Sordid World of Bruises and Broads!

È da masochisti guardare un film di Bethel Bucklew ma è probabilmente per colpa del nostro cervello malato che continuiamo a farci del male e a insistere sulle opere di questo oscuro regista da “Grindhouse”.
Non sempre le cose vanno male però, qualche pellicola è più o meno decente, qualche altra lo è meno, ma scorre veloce, inutile, ma veloce. Altre ancora invece ti fanno rimpiangere di essere un cinefilo. Quest’ultimo è il caso di “Below The Belt”, un film apprezzabile per sole tre cose. Due le vedremo dopo, la prima invece è il titolo, un azzeccato doppio senso con il mondo della boxe.
Che poi la boxe, sia presente solo nel titolo e in poco altro è un discorso a parte che spiega anche...

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Fantasm Comes Again

Fantasm Comes Again
The softcore sensation that puts it all in!

Circa cinquantamila dollari australiani di incasso sono una ragione sufficiente per fare un sequel, deve aver pensato l’allora sconosciuto produttore e regista Anthony I. Ginnan. Così, prima di diventare un nome famoso nel cinema di genere e dell’exploitation australiani, Ginnan produce “Fantasm Comes Again” pensando che cinquantamila dollari, sempre australiani, sono anche una buona ragione per non cambiare nulla. Poco o nulla. 

Ed ecco di nuovo un film fatto a sketch, che più soft core non si può, incentrato sempre sulle fantasie sessuali. Questa volta però il tutto viene raccontato dFantasm Comes Againa due redattori di un giornale che leggono le lettere di calde avventure arrivate in redazione. Non c’è più Richard Fran...
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Fantasm

Fantasm

 The Sin-Sational Cult Film Classic

Ci scuseranno le lettrici, ma questo blog è scritto da maschi e ci consentirete una battuta: per capire le donne ci vuole uno studio approfondito, ci vuole un professore dal nome minaccioso e ci vogliono esempi e teorie (molti i primi, poche le seconde). Ed ecco Jungenot A. Freud, che analizza, sminuzza, teorizza il comportamento delle donne, in una pellicola australiana del 1976.

Noi, che psicologi non siamo, ma che scriviamo di cinema, ci limitiamo invece ad analizzare il film, lasciando lo studio della mente, ancora una volta misteriosa, delle donne, a un’altra occasione. Perché chiaramente “Fantasm” non è un’opera scientifica, ma uno dei tantissimi episodi dell’epoca fatti, pensati, per mettere un po’ di donne nude e diverse sc...

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Gettin Into Heaven

Gettin Into

Heaven

Is Heaven a Place or a Woman?
Protagoniste di questo film sono le tette. Non in senso generico, ma quelle che accompagnano la mitica Uschi Digard. Tette, le sue, riprese quasi ogni minuto, da tutte le angolazioni e  raramente coperte da qualcosa.
La loro proprietaria svedese invece, ha una parte secondaria in questo film (giusto perché le tette da sole non potevano andare sul set) ed interpreta Heaven, personaggio che ci fa capire anche che c’è un vago (…) doppio senso nel titolo. 
La performance delle tette di Ms Digard è sicuramente d’impatto, è cosa nota, e mette in ombra la prestazione della stessa parte del corpo, sempre valida per la cronaca, delle altre due attrici che completano la parte femminile del cast (Jennie Lynn e Miles White)...
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